ENNA. «Su di noi avviata la macchina del fango». È il commento dei soci della coop giovanile «Liberambiente Enna» che hanno gestito per alcuni anni l’Ecopunto e che stanno lottando per farlo riaprire. Questo strumento di raccolta differenziata, che assegnava a chi conferiva rifiuti dei punti da «scambiare» poi con generi di prima necessità, rimane ormai inattivo da oltre 2 anni. E sulla vicenda ormai è stato alzato un muro di gomma con rimpalli di competenze tra la cooperativa, l’Ato Ennaeuno ed il Comune, e sulla quale nessuno riesce a capire dove inizino le responsabilità dei primi e quelle dei secondi. Il Comune, agli inviti di rinnovare la gestione alla coperativa, ha replicato che non è parte del contratto, per cui non ha competenza e non può intervenire in materia; dall’Ato Ennaeuno hanno più volte affermato che non possono concedere a Liberambiente Enna il sito del centro comunale di raccolta di contrada Scifitello. Sta di fatto che una realtà come quella dell’Ecopunto, che riusciva a riciclare anche oltre 3 tonnellate al giorno di rifiuti. Ma i responsabili della Coop Liberambiente non si arrendono e continuano nelle loro rivendicazioni, tra l’altro adesso supportate da una buona fetta della popolazione del capoluogo. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE