VALGUARNERA. Nessuna esitazione, qualche scrupolo sì, ma la maggioranza consiliare targata Pd, alla fine di una estenuante serata consiliare, scaccia via le poche perplessità e vota l’uscita dalla partecipata Ente Parco- Floristella che condivideva con Enna, Piazza Armerina ed Aidone. Un costo annuo abbastanza per il Comune è di appena 15 mila euro. Questo l’esito del voto: 8 per il sì dalla maggioranza Pd e 4 per il no, dall’opposizione «L’Altra Voce». Ma sul provvedimento appena adottato pende la spada di Damocle, perché potrebbe essere impugnato sia dalla Regione che dall’Ente Parco. E proprio il commissario straordinario dell’Ente Parco Floristella, Daniela Leonelli, venuta a conoscenza della situazione, ha chiesto per martedì prossimo alle 12, un incontro col sindaco Draià per chiedere il ritiro in autotutela della delibera adottata, al fine di evitare un contenzioso su un atto ritenuto illegittimo. A nulla sono valsi gli accorati appelli di esponenti della società civile e di personalità politiche per dissuadere l’amministrazione a compiere uno strappo con la storia. Perché di uno strappo si tratta, considerato che Floristella con la sua antica miniera rappresenta un patrimonio storico e culturale di notevole valore. Il parco è uno dei più importanti siti di archeologia industriale e si estende per 400 ettari. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE