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Rifiuti a Piazza Armerina, flop delle isole ecologiche

ENNA. Differenziata in calo di quasi sei punti nel primo trimestre del 2016 rispetto all’andamento medio del 2015. Ammontava a circa il 43 per cento la percentuale di differenziata relativa all’anno scorso. Nei primi 90 giorni del 2016, invece, la percentuale media è scesa al 47 per cento. Questi i dati diffusi dalla Tekra, la società che si occupa del servizio nella città dei mosaici e negli altri comuni che fanno parte della società consortile Srr Caltanissetta Provincia Sud.

A far abbassare il livello di differenziata, che rimane comunque alto, quello che accade ogni giorno attorno alle periferie e contrade della città dei mosaici, dove è alto il numero dei residenti stagionali e annuali.

Le chiamano «isole ecologiche», sono otto, ma di «ecologico», in realtà, hanno ben poco. In pratica il servizio di raccolta rifiuti per ovvie ragioni di budget da rispettare, non può essere esteso anche a tutte le contrade, molte delle quali a chilometri e chilometri dal centro urbano. Sono state per questo realizzate 8 postazioni nelle quali sono stati piazzati i classici cassonetti, ormai eliminati in città, con le diverse tipologie di rifiuto da conferire.

Queste isole ecologiche, però, di fatto sono diventate il «salvacondotto» per i trasgressori imperterriti della differenziata, gli «irriducibili», come vengono chiamati dalla dirigenza del cantiere piazzese della Tekra. Irriducibili non solo delle contrade, ma anche, e forse soprattutto, del centro urbano stesso, che ogni giorno sanno di poter scaraventare di tutto nelle isole collocate fuori città, non visti e indisturbati.

Il risultato è che le isole ogni giorno contengono solo per il 90 per cento rifiuti accatastati in modo indifferenziato, come accadeva fino al 2013. «Una situazione difficile da risolvere», sottolinea Peppino Libertino, responsabile del cantiere armerino della Tekra. Servirebbe un meccanismo incentivante per convincere sempre di più alcuni cittadini a differenziare in modo ordinato e quotidiano i rifiuti prodotti. Ma anche sul piano dei controlli e della repressione andrebbero applicate delle politiche più rigide e costanti da parte del Comune, con l’utilizzo di telecamere a circuito chiuso per individuare i furbetti della differenziata.

I dati raggiunti nel 2015 rimangono comunque un obiettivo da riconfermare. I cittadini piazzesi nel 2015 hanno prodotto in media 24 tonnellate di rifiuti al giorno e di questi quasi 13 tonnellate sono stati quotidianamente differenziati e finiti ai centri di smaltimento convenzionati. Una percentuale, riferisce Libertino, che va oltre l’obiettivo minimo fissato dall’azienda e supera quel 35 per cento indicato dalla comunità europea come soglia minima, al di sotto della quale i comuni rischiano di beccarsi una multa. Il dato del 53 per cento, tra l’altro, viene considerato come uno dei più alti in assoluto in Sicilia.

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