ENNA. Si chiude senza colpevoli anche l’ultimo dei processi per il clamoroso crollo di una gru di 3 tonnellate, nel bel mezzo del cantiere per la costruzione dell’ospedale «Umberto I» a Enna bassa, il 14 novembre 2006. Dopo dieci anni sono stati assolti, in primo grado, anche gli ultimi tre imputati di disastro colposo. Erano le 7,55 del mattino e miracolosamente, in quel momento, sotto la gru non c’era ancora nessun operaio. Il giudice Vittorio La Placa, che da poco ha ereditato un procedimento passato dal cambio di numerosi giudici, ha assolto con formula piena per i tre imputati: Concetto Bosco Lo Giudice, 52 anni di Santa Venerina, provincia di Catania, presidente della società consortile Ospedale Enna, costituita dall’Ati che ha realizzato il secondo lotto dell’Umberto I; Paolo Currò, cinquantenne di Parma, legale rappresentante della ditta che fornì la gru; e Giuseppe Spataro, leonfortese di 50 anni, addetto alla gru. Il Pm aveva chiesto 3 anni per i primi due e 2 anni per il terzo. Due anni fa erano stati assolti con il giudizio abbreviato gli altri tre imputati, ovvero un ex commissario straordinario dell’Umberto I, il coordinatore per l’esecuzione dei lavori e l’installatore della gru. Ora gli assolti sono sei su sei. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE