LEONFORTE. «Ho voluto dare un segnale forte. Per questo ho partecipato personalmente all' udienza d' appello del processo antimafia Homo Novus». Così il sindaco di Leonforte Francesco Sinatra ha sintetizzato la decisione del Comune, che per la prima volta, su mandato del consiglio comunale, si è costituito parte civile a un processo di mafia. Alla sbarra sono gli uomini del clan leonfortese di Cosa Nostra. Sinatra ne ha parlato venerdì sera, nella presentazione dell' associazione antiracket «Lana», sigla dei quattro comuni - Leonforte, Agira, Nissoria e Asso ro - dove gli imprenditori hanno deciso di ribellarsi al pizzo e aderire alla Fai, la Federazione delle associazioni antiracket fondata da Tano Grasso. L' associazione Lana è presieduta dall' imprenditore di Agira Gaetano Ficarra, intervenuto per primo, nel salone della chiesa del Santissimo Salvatore, citando gli iscritti e ricordando le ragioni che li hanno spinti a fondare un' associazione antimafia. Di fronte a un centi naio di persone, l' iniziativa è coincisa con la presentazione della seconda edizione del libro di Josè Trovato «Mafia balorda». DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI ENNA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE