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Enna, nuovo stop all'assistenza domiciliare agli anziani: insorgono i sindacati

ENNA. Un nuovo fermo del servizio di assistenza domiciliare agli anziani. che appare incomprensibile e non si hanno notizie su quando riprenderà. È quanto denunciano i sindacati.  "Dal 12 maggio infatti tutto è fermo - cita la nota diramata dai segretari provinciali dei settore pensionati di Cgil, Cisl e Uil Sigfrido Fadda, Enzo Canu e Filippo Manuella - i lavoratori licenziati e non si hanno notizie su quando e se verrà ripreso il servizio".

Per le parti sociali così continuano a rimanere sconosciuti non solo i motivi dell' interruzione o del funzionamento a singhiozzo ma addirittura qualsiasi idea o progetto del Comune in merito e nell'ambito sociale in genere. Infatti l' ultimo incontro tra le parti risale allo scorso 5 febbraio.

Secondo i tre segretari il Comune alle proposte avanzate dai sindacati ha fatto finta di niente e le proposte rimaste inascoltate. "Avevamo chiesto che la soglia di accesso al servizio venisse eliminata poiché la selezione sarebbe, comunque, avvenuta in fase di formulazione della graduatoria - aggiungono - rimane sconosciuto il numero degli anziani assistiti e da assistere, sconosciuta la tempistica del bando per una nuova graduatoria. Sconosciuta la volontà o meno di varare una graduatoria sempre aperta. Sconosciuto il mantenimento o meno dei livelli occupazionali, sconosciuto il contenuto del capitolato d' oneri con le cooperative. A parte la nostra "culpa in vigilando", è' chiaro che incalzeremo, metteremo in mora, contesteremo e manifesteremo contro questa amministrazione sorda e distratta".

Cgil, Cisl e Uil ricordano che la contrattazione sociale e relativa concertazione non sono concessioni ma un pieno diritto sancito dalla Regione con un decreto divulgato dall' Anci Sicilia a tutti i distretti sociosanitari ed ai Comuni ma non ancora firmato ed ignorato dal comune di Enna, comune capofila del distretto sanitario 022.

Cgil Cisl e Uil ricordano che la popolazione anziana del capoluogo è di circa 8 mila unità poco più di un quarto della complessiva e che con le loro pensioni incidono notevolmente nel Pil cittadino sorreggendo l' economia della città nonché di figli e nipoti. Infatti gli anziani pagano le tasse, le bollette per i servizi di cui fruiscono, alimentano il commercio e l' artigianato.

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