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Una corsa per ricordare Maurizio, il ciclista ucciso da un pirata della strada

PERGUSA. E' già caldo il sole quando alle 8 e mezza del mattino gli amici di Maurizio Vaneria, il ciclista ucciso martedì scorso, sulla Pergusina, da un automobilista, Pasquale Mingrino, che si é poi dato alla fuga, si incontrano all'autodromo di Pergusa per correre nel suo nome. Sono oltre un centinaio, molti runner e qualche ciclista, perché in fondo Maurizio era entrambi. Adorava la corsa ma non disdegnava la bici. In tanti hanno risposto all'appello lanciato da Sergio Trapani, sportivo e amico di Maurizio, che invitava tutti a Pergusa.

In prima fila c' è Serena, 16 anni, figlia di Maurizio, che al termine ha tra le mani un mazzo di fiori. Lo aveva promesso nella lettera che aveva scritto per il padre e che poi aveva letto al termine del funerale. «Da oggi, papà mi allenerò con costanza, e correrò per te». «L' idea di fare qualcosa che ci facesse stare vicini anche alla famiglia, che ci tenesse uniti come sportivi, mi é venuta al funerale di Maurizio - dice Trapani - Le parole di Serena hanno toccato il cuore a tutti. Così ho lanciato l' iniziativa su Facebook ed eccoci. Saremmo stati anche di più. Tanti sono fuori per gare e compitazioni sportive».

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