ENNA. Per i giudici è colpevole, oltre ogni ragionevole dubbio, di un barbaro delitto. Al quarantottenne leonfortese Giuseppe Chiavetta non è bastato negare sempre tutto e non far trovare il cadavere della sua ex, la povera immigrata romena Violeta Coriou di 35 anni, per evitare la condanna.
La Corte di Cassazione si è pronunciata accogliendo definitivamente la tesi della Procura - l' inchiesta fu aperta a Nicosia e poi passò per competenza a Enna dopo l' accorpamento dei due uffici - e dei carabinieri del nucleo investigativo provinciale, che, assieme alla Sezione per le investigazioni scientifiche del comando provinciale, ha trovato prove schiaccianti. Chiavetta prende 18 anni di carcere, pena a dir poco mite ottenuta dai suoi avvocati, penalisti leonfortesi Ones Benin tende e Damiana La Delfa, dalla Corte di appello di Caltanissetta, che oggi passa in giudicato.
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