ENNA. Il Pm Roberto Condorelli chiede quattordici anni e mezzo di carcere per Salvatore Gesualdo, l'assistente della polizia penitenziaria trentaquattrenne, incensurato, alla sbarra per associazione mafiosa e tentata estorsione assieme al boss di Enna Giancarlo Amaradio. Si è chiusa così la requisitoria dell' accusa al processo «Mafia a Enna», che si celebra dinanzi al Tribunale collegiale, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, giudici a latere Alessandra Maira e Marco Minnella. La sentenza è attesa per il 17 ottobre.
Secondo la Dda di Caltanissetta, gli elementi raccolti dagli investigatori della sezione criminalità organizzata della squadra mobile e dai carabinieri del nucleo investigativo e reparto operativo di Enna, sarebbero sufficienti a dimostrare la colpevolezza di Gesualdo, anche perché riscontrate dalle tesi dei collaboratori di giustizia interrogati in aula.
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