LEONFORTE. Fu un'inchiesta eclatante, per cui finirono alla sbarra avvocati, consulenti medici legali e tanti leonfortesi, tra cui alcuni indagati in un' inchiesta parallela per traffico di droga. Tutti erano accusati, a vario titolo, di truffa alle assicurazioni. Ma ora il maxi -processo, con 44 imputati per truffa, si chiude senza condanne, in virtù della prescrizione.
Il verdetto emesso dal Tribunale di Enna è un "non doversi procedere" per tutti. È il caso dei finti tamponamenti e dei "collari -facili", indossati con nonchalance da tante persone al solo fine, per la Procura di Nicosia, che allora svolse l' indagine, di frodare le compagnie assicurative.
Il Tribunale collegiale ennese, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, giudici a latere Nelly Gaia Mangiameli e Andrea Agate, collegio dinanzi a cui il processo è approdato solo da poco - dopo una lunghissima inchiesta rimbalzata da Caltanissetta a Nicosia, poi finita a Enna dopo l' accorpamento della procura nicosiana; e dopo una complessa udienza preliminare - non ha potuto far altro che calcolare i tempi e dichiarare prescritto ogni reato. Le accuse più recenti risalivano al 2008.
DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DI ENNA DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia