ENNA. Due amici hanno preso di mira un disabile e lo hanno indotto ad avviare una ditta per la compravendita di tablet e smartphone per un valore di 6 mila euro. I presunti truffatori si sarebbero poi appropriati della merce e del denaro. La vittima è stata anche minacciata di morte e ha poi trovato il coraggio di denunciarli. Così le fiamme gialle di Enna hanno individuato Giuseppe Di Dio, di 38 anni, e Salvatore Cammalleri, di 51 anni. Entrambi sono accusati e arrestati per circonvenzione di incapace e tentata estorsione.
I due, con l’aiuto di un amico comune, avrebbero contattato un cittadino ennese disabile, di 51 anni e lo avrebbero costretto a richiedere ed ottenere un prestito di 10mila euro da una banca. I due si sarebbero poi appropriati del denaro. La vittima con il passare del tempo è accorta del raggiro, e ha denunciato quanto accaduto al Comando provinciale della guardia di finanza di Enna.
Nel corso delle indagini sarebbe emerso che Di Dio e Cammalleri hanno intimorito ed estorto somme alla vittima attraverso psicologiche e fisiche. I due sarebbero persino arrivati a pronunciare minacce di morte, dicendo: “Dove ti trovo ti trovo ti faccio fuori, ti scanno, ti prendo il cuore e me lo mangio […] perché se non li paghi ti giuro che ti scippo la testa, dove sei sei, e me ne sto andando fino dai tuoi fratelli e i primi schiaffi li prendono i tuoi fratelli”. Di Dio e Cammalleri avrebbero anche indotto il disabile ennese a barricarsi per più giorni, perché terrorizzato.
I militari hanno effettuato attraverso intercettazioni, pedinamenti e appostamenti e accertato con l’analisi della documentazione commerciale e bancaria i fatti denunciati.
Il Gip ha richiesto la custodia cautelare in carcere per Di Dio e Cammalleri.
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