ENNA. La Procura ha chiuso in tempi record, ottenendo il giudizio immediato, l’inchiesta per la morte del ciclista ennese Maurizio Vaneria, un uomo stimato e benvoluto da tutti, sposato e padre di due figli, investito e ucciso sulla Strada statale «pergusina» il 13 settembre scorso da un pirata della strada, che poi è fuggito senza prestare soccorso. Ma il processo, inizialmente fissato per il 6 febbraio, slitta a maggio perché l’imputato, il cinquantenne di Pietraperzia Pasquale Mingrino, accusato di omicidio stradale, ha chiesto il rito abbreviato.
È il legale della famiglia Vaneria, il penalista Mauro Di Natale, a esprimere un plauso alla Procura per la celerità con cui si è chiusa l’inchiesta, di cui è titolare il sostituto procuratore Giovanni Romano, coordinata dal Procuratore Massimo Palmeri. «In meno di cinque mesi si sarebbe già svolta la prima udienza, se non ci fosse stata la richiesta di giudizio abbreviato – afferma l’avvocato Di Natale –. Non possiamo che plaudire all’ottimo lavoro svolto dalla Procura». Mingrino, difeso dall’avvocato Giovanni Palermo, sarà processato a partire dal prossimo 11 maggio dal Gup Elisabetta Mazza.
DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia