VALGUARNERA. Il Tribunale di Enna ordina la restituzione dei beni, per un valore di 700 mila euro, a Giuseppe Coci, imprenditore agricolo di 48 anni, valguarnerese ma originario di Tortorici, in provincia di Messinese, ritenuto vicino al clan dei Batanesi e coinvolto nel 2004 nell’operazione “Strike”. Le proprietà erano state poste sotto sequestro dalla Dia lo scorso marzo. Ma ora il Tribunale penale ennese, presieduto da Francesco Paolo Pitarresi, giudici a latere Tigano e Agate, stabilisce che i beni di Coci provengono dalla sua attività di agricoltore e dagli aiuti comunitari ricevuti negli anni. Nulla, dunque, di riconducibile ad attività illegali. I giudici hanno accolto in toto la tesi sostenuta dal difensore di Coci, il penalista Antonio Impellizzeri, ordinando l’immediata restituzione dei beni al legittimo proprietario.
Per gli inquirenti, Coci era “contiguo” alla famiglia tortoriciana di Cosa Nostra, operante nel Messinese, benché l’unico precedente risalga all’operazione Strike, in cui fu condannato per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti.
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