PIETRAPERZIA. In tre anni, dal 2011 al 2013, il clan di Pietraperzia, uno dei più antichi e storicamente agguerriti della provincia di Enna, si sarebbe rimesso in moto, sotto una sorta di coordinamento affidato ad un triunvirato: Giuseppe Marotta, Vincenzo Capizzi e Giuseppe Piccicuto. Ne è convinta la Dda di Caltanissetta, che ha chiuso con dieci indagati l’inchiesta “Primavera”, dal titolo dato dai carabinieri all’operazione che a giugno dell’anno scorso ha decapitato i presunti componenti di un’organizzazione operante in città. Secondo gli investigatori, il gruppo avrebbe controllato l’“ordinaria amministrazione” della presunta cosca, che si sarebbe occupata di estorsioni, traffico di armi e droga e della gestione del cosiddetto controllo del territorio, sotto l’ala di Cosa nostra. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA L'EDIZIONE DELLA SICILIA ORIENTALE DEL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE