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Omicidio di Vanessa Scialfa: "Non ci furono complici"

Vanessa Scialfa

ENNA. Francesco Lo Presti, il giovane ennese condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata Vanessa Scialfa, avvenuto il 24 aprile del 2012, non ebbe alcun complice. Nessuno fece carte false né commise abusi per aiutarlo.

Sono queste le conclusioni a cui è giunta la Procura di Enna, che ha chiesto l’archiviazione dell’indagine su presunte complicità, che era stata aperta a seguito di un esposto presentato dai genitori di Vanessa.

Non più tardi di tre giorni fa, il papà della vittima, Giovanni Scialfa, era tornato a ribadire tutti i suoi sospetti, dalle colonne del Giornale di Sicilia, e rinnovare la sua convinzione che sulla vicenda non fosse stata fatta piena luce.

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