ENNA. Salvatore Seminara, l’imprenditore agricolo sessantanovenne ritenuto il boss provinciale di Cosa Nostra ennese, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio per duplice omicidio e associazione mafiosa, scoperti dai carabinieri del Ros di Catania nell’inchiesta Kronos, chiede di ricusare il giudice. La sua istanza, se accolta, produrrebbe il secondo cambio di giudice per l’udienza preliminare, dopo la ricusazione del primo giudice designato, incompatibile perché nel corso delle indagini avrebbe firmato l’autorizzazione per una intercettazione.
Il nuovo Gup, invece, secondo la difesa, avrebbe composto il collegio di un Tribunale del Riesame che ha confermato l’arresto di Seminara. E questo, poiché quel provvedimento avrebbe avvalorato, seppure in sede indiziaria, le accuse di associazione mafiosa e duplice omicidio, lo renderebbe, secondo il legale di Seminara, l’avvocato Francesco Azzolina, incompatibile.
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