LEONFORTE. La polizia dovrà mettere un braccialetto elettronico al polso dei leonfortesi Giacomo Catania e Fabio Piccolo, arrestati l’altro ieri notte, ai domiciliari, per il giro di droga in cui è coinvolto pure il nissorino Salvatore Mingari Favvento. Quest’ultimo, recluso invece al carcere di Enna, è accusato anche di aver indotto alcune giovani a pagare «in natura» le dosi di marijuana, attraverso rapporti sessuali. La notizia del giorno è dunque l’installazione di un braccialetto elettronico, che in provincia di Enna è una novità, se fatto al momento dell’arresto. È già avvenuto che fosse disposto all’atto della scarcerazione, il ché concede del tempo agli operatori per provvedere. Ma in questo modo non era mai accaduto e infatti non è ancora stato sistemato ai polsi dei due: per motivi tecnici ci vorrà qualche giorno.