LEONFORTE. Cosa Nostra, tra gennaio e marzo del 2015, avrebbe lavorato per impedire che aprisse una nuova scuola guida a Leonforte, con l’obiettivo specifico di favorire le attività di Antonino Lambusta e Angelo La Ferrara. È questa l’accusa di estorsione per cui sono indagati entrambi, assieme a Salvatore Oglialoro, presunto appartenente al clan. All’estorsione avrebbe lavorato anche Salvatore Cutrona, all’epoca vicinissimo al presunto boss provinciale di Cosa Nostra Salvatore Seminara. Intanto i due, La Ferrara e Lambusta, hanno ottenuto la revoca degli arresti domiciliari e sono stati rimessi in libertà, su decisione del gip Antonia Leone. Il giudice, lo stesso che aveva emesso l’ordinanza, ha accolto i ricorsi dei loro avvocati. A entrambi, comunque, sono stati imposti l’obbligo di dimora, l’obbligo di presentazione tre volte a settimana in Commissariato e la prescrizione di non allontanarsi dalla propria abitazione dalle 21 alle 6 del mattino, senza l’autorizzazione del giudice.