ENNA. A soli dodici anni sarebbe divenuta vittima degli appetiti sessuali del compagno di una sua parente, un pregiudicato all’epoca poco meno che quarantenne. L’uomo, originario di un paesino a ridosso del capoluogo, secondo la Squadra mobile ne approfittava ogni volta che riusciva a restare solo con lei.
Le avrebbe tolto il telefonino per non farle chiedere aiuto ai suoi genitori e avrebbe pure tentato di costringerla a tacere, minacciandola anche telefonicamente. Adesso però l’imputato, che in prima istanza aveva preso dieci anni, grazie a una sentenza esemplare, emessa cinque anni fa dal Tribunale collegiale ennese, presieduto da Giuseppe Tigano – sentenza che andò oltre le richieste del pubblico ministero (otto anni) – ha ottenuto adesso un maxi-sconto di pena in secondo grado. La condanna scende da dieci a 5 anni.
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