ENNA. Il Comune pronto a far causa allo Stato che non paga i costi della Giustizia, attraverso un ricorso straordinario, deciso dalla Giunta ennese, da proporre al Presidente della Repubblica per recuperare poco più di tre milioni di euro relativi a parte dei costi di gestione degli Uffici giudiziari dal 2007 al 2015. Costi anticipati dal Comune che un Decreto del presidente del consiglio riconosce solo per poco più di 500 mila euro.
Il comune di Enna, come tutti i Comuni italiani sede di Tribunale, hanno l’obbligo, per legge, di sostenere «le spese necessarie per i locali ad uso degli Uffici giudiziari, e per le pigioni, riparazioni, manutenzione illuminazione, riscaldamento e custodia dei locali medesimi; per le provviste di acqua, il servizio telefonico, la fornitura e la riparazione dei mobili e degli impianti per i detti uffici» oltre alle spese di pulizia dei locali. Spese che i Comuni hanno sempre anticipato a garanzia del servizio Giustizia, ma che poi lo Stato deve rimborsare, sebbene da sempre si sono accumulati ritardi.