LEONFORTE. «Conoscevo sia Salvatore Seminara che Salvatore Cutrona, ma per il mio lavoro di agricoltore. E non c’entro niente con le estorsioni che mi vengono contestate». È, scrive il Giornale di Sicilia, uno dei passaggi dell’interrogatorio reso da Salvatore Oglialoro, uno degli otto arrestati dell’operazione Good Fellas, con cui la polizia ha tolto i veli sul tentativo di riorganizzare ancora una volta il clan leonfortese di Cosa Nostra, decapitato nel 2013 dall’operazione Homo Novus. Oglialoro, sottoposto a custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa – e ritenuto uno dei presunti appartenenti all’ultimo clan di Cosa Nostra leonfortese – ha personalmente chiesto di essere interrogato.