ENNA. Facendo sì che nessuno si accorgesse di niente, all’interno del carcere di Enna dove era detenuto, si iniettò in vena l’eroina e morì, a seguito di un’overdose. Aveva solo venticinque anni. Adesso il ministero della Giustizi dice «no» a pagare un risarcimento danni ai familiari del giovane Salvatore Giglio, quasi un milione di euro che, secondo il Tribunale di Caltanissetta, dovrà sborsare il dicastero di via Arenula, ritenuto colpevole civilmente, per quella che è stata ritenuta una «responsabilità oggettiva»: non aver garantito la salute del ragazzo all’interno delle mura carcerarie. Il risarcimento è stato impugnato in appello dall’avvocatura dello Stato. E la causa di secondo grado, già istruita di fronte alla Corte d’appello di Caltanissetta, andrà in sentenza il 18 febbraio 2018.
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