Avrebbero costretto un imprenditore di Centuripe a consegnare loro un camion con carrellone e un escavatore, da usare per commettere un furto con spaccata in una banca della provincia di Catania. Se poi tutto fosse andato liscio, magari, alla vittima sarebbe stato consentito di presentare denuncia, a carico di ignoti. Ma tre presunti estorsori di Adrano, Antonino D’Agate, Giuseppe Verzì e Salvatore Crimi, avevano fatto i conti senza l’oste, perché la vittima ha deciso di non cedere al ricatto del racket e li ha denunciati. Così adesso i tre, arrestati quasi un anno e mezzo fa dai carabinieri, sono stati condannati a 4 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dal Tribunale collegiale di Enna, presieduto dal giudice Giuseppe Tigano, sceso ben al di sotto delle richieste del pm Roberto Condorelli, che chiedeva pene da 8 a 9 anni.