La Corte d’appello di Caltanissetta ha ridotto, da sei anni e quattro mesi a 4 anni e 4 mesi, la pena inflitta al pirata della strada che il 13 settembre di due anni fa investì e uccise, sulla statale 560 “pergusina”, il ciclista ennese Maurizio Vaneria, cinquantenne, dipendente di un supermercato, sposato e padre di due figli. Sconto di pena per il cinquantunenne di Pietraperzia Pasquale Mingrino, perché la corte ha accolto il ricorso del suo difensore, l’avvocato Giovanni Palermo. Il legale, va detto, non aveva chiesto l’assoluzione, anche perché Mingrino ha ammesso le proprie responsabilità, ma aveva puntato tutto sulle attenuanti chiedendo una riduzione, anche visto il rito scelto, cioè l’abbreviato. Mingrino, come detto, ha confessato, lui che fu scoperto e arrestato, all’indomani dell’incidente, dalla polizia. In aula sono parte civile i familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Mauro Di Natale e Salvatore Napoli. L’inchiesta è stata coordinata dal sostituto procuratore Giovanni Romano e diretta dal procuratore capo Massimo Palmeri. In primo grado, la Procura aveva chiesto la condanna a 8 anni e 8 mesi. Nessun commento da parte del difensore di Mingrino, il penalista ennese Giovanni Palermo.