La Corte di appello di Caltanissetta dà ragione al Comune di Nicosia e dice no alla richiesta di sequestro conservativo per 608 mila euro per pagare i debiti nei confronti del Credito Siciliano spa per la gestione dei rifiuti. I giudici hanno accolto l’eccezione sollevata dall’avvocato Salvatore Timpanaro, difensore del Comune. L’ex Banco di Sicilia, che si è costituito assistito dall’avvocato Gaetano Franchina e dal professore Pietro Abadessa, ordinario di diritto commerciale presso l’Università Cattolica di Milano, luminare di diritto bancario, aveva chiesto il sequestro conservativo nell’ambito di una causa che attualmente è ancora in corso in appello. A promuoverla è stato il Credito Siciliano e coinvolti, tra gli altri, ci sono quindici comuni della provincia, compreso Nicosia, più la società Enna Euno e altri parti.