È un altro passo avanti a tutela della legalità nel territorio troinese l’operazione Nebros II, con cui sono state eseguite, lunedì, dalla Guardia di finanza di Nicosia, guidata dal tenete Cesare Di Giovanni, 15 misure cautelari. Sette arresti in carcere, altrettanti ai domiciliari e per l’ex direttore tecnico dell’Azienda speciale silvo pastorale Antonio Consoli, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’operazione fa ritornare attuale un’interrogazione del senatore Lumia al ministro dell’Interno, che risale a dicembre 2014.
Lumia sostenne che la gestione dei boschi fosse da sempre «un punto dolente per la tutela della legalità posto che per l'ubicazione dei territori in luoghi lontani dal centro abitato, o per la loro vicinanza a paesi tradizionalmente legati alla mafia dei Nebrodi (Tortorici, Cesarò, San Fratello, Maniace, Montalbano Elicona, Castell'Umberto) la presenza, all'interno di tali aree, è stata costantemente riservata ad allevatori e famiglie legate ad ambienti della mafia messinese, in particolare tortoriciana».
L’articolo completo nell’edizione Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia.