I mafiosi, nonostante l'interdittiva prefettizia antimafia, continuano a far pascolare i propri armenti nei boschi di proprietà del Comune di Troina e gestiti dall'Azienda silvo-pastorale.
Lo denuncia Fabio Venezia, sindaco di Troina che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica. Venezia annuncia che, in assenza di soluzioni, intende dimettersi, consegnando la fascia tricolore al prefetto.
"Ho provato sconforto e paura, specie all'indomani dell'attentato (nel maggio 2016, ndr) al presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci. Ho ricevuto minacce e intimidazioni; più volte ho denunciato gli affari illeciti della mafia, annullando gare d'appalto, accompagnando imprenditori a denunciare e sottraendo migliaia di ettari di terreni demaniali dalla gestione di famiglie contigue alla criminalità organizzata - scrive Venezia - La recente assegnazione di un lotto di terreni demaniali - sottratti a seguito di interdittiva antimafia - a una coop di giovani, aveva creato un certo entusiasmo sulla possibilità di valorizzare il nostro immenso patrimonio boschivo. Entusiasmo che è subito scemato nei giorni scorsi, quando abbiamo scoperto, informando l'autorità giudiziaria, che alcuni dei soggetti raggiunti da interdittiva prefettizia antimafia continuano a far pascolare, senza alcun titolo, i propri armenti nei boschi".
"Sono gli stessi metodi delle 'ndrine calabresi, che esercitano l'oppressione mafiosa nel loro territorio facendo pascolare indisturbate le loro 'vacche sacre' nei terreni della povera gente. C'è un clima pesante e insostenibile".
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