Mafia dei pascoli, il sindaco di Troina scrive a Mattarella e Salvini: "Siamo trincea della legalità"
Da quattro anni sotto scorta per combattere mafia dei pascoli e corruzione, fornendo aiuto concreto agli imprenditori locali contro minacce ed estorsioni. E' la storia dell’impegno per la legalità di Sebastiano Venezia, sindaco di Troina, in provincia di Enna. "Siamo in trincea - sottolinea il primo cittadino - ma il nostro impegno prosegue. Stiamo lavorando ad un disegno di legge per la valorizzazione dei terreni demaniali a seguito di interdittiva antimafia. Ma abbiamo bisogno di sentire vicine le istituzioni. Per questo ho scritto al presidente Mattarella e al ministro Salvini, ma attendo ancora una risposta", afferma il primo cittadino. Sebastiano Venezia è stato per dieci anni consigliere comunale e nel 2013, a 31 anni, è stato eletto sindaco per la prima volta. Subito si è trovato a fronteggiare la criminalità che aveva messo le mani sul parco dei Nebrodi e sui suoi 4.200 ettari di bosco. "Abbiamo annullato gare e licenziato dipendenti 'infedelì, ed avviato controlli antimafia sui nostri affittuari per riportare la legalità nella gestione del bosco", ricorda Venezia. Che si è spinto più in là lanciando un’iniziativa concreta per sostenere gli imprenditori messi in ginocchio dai continui furti: "Abbiamo destinato un contributo fino all’80 per cento di risorse comunali per l’acquisto di strumenti di video sorveglianza e localizzatori satellitari, alle aziende agricole che, in caso di furto, decidevano di denunciare e non contrattare con la criminalità". Un’azione decisa che coinvolge giovani e cooperative locali, e punta sulle attività di trasformazione della legna, sull'allevamento e la valorizzazione turistica. "Nei mesi scorsi - precisa il sindaco - i soggetti a cui abbiamo tolto queste terre, nonostante le confische e le indagini in corso, in segno quasi di sfida e per scoraggiare gli imprenditori agricoli onesti, hanno riportato a pascolare il loro bestiame".