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Cadavere murato a Monza, scattano quattro arresti: una donna siciliana ordinò l'omicidio

carabinieri pattuglia 112

Quattro italiani, 3 uomini e una donna, sono stati fermati con l’accusa di aver ucciso e murato in una cavità nascosta da una parete Lamaj Astrid, albanese scomparso da Genova nel gennaio 2013 e il cui corpo è stato trovato il 15 gennaio 2019 in un appartamento a Senago (Monza). Ci sono anche sette indagati.

I quattro sono stati individuati grazie a un’indagine dei carabinieri coordinati dalla Procura di Monza e fermati a Muggiò (Monza), Enna e Genova.

Le indagini hanno ricostruito le responsabilità dei quattro italiani accusati di omicidio e occultamento di cadavere, ricostruendo chi è stato il mandante e coloro, invece, che sono stati gli esecutori materiali del delitto.

Secondo gli inquirenti si è sviluppato in un contesto molto vicino alla mafia siciliana di Riesi, in provincia di Caltanissetta, sede di un mandamento legato alla famiglia Cammarata.

Ad ordinare di uccidere l’albanese è stata infatti la sua ex compagna, una donna siciliana di 64 anni, residente a Genova e titolare di un negozio di gioielli. Si è trattato di un assassinio premeditato e la cui preparazione è durata circa un anno: la donna non riusciva ad accettare di essere lasciata e non aveva perdonato all’albanese di averle rubato dei gioielli, quindi ha chiamato a raccolta persone che conosceva nel suo paese di origine in Sicilia, per organizzare l’agguato.

"La donna non è pregiudicata ma ha conoscenze importanti nell’ambito della mafia di Riesi. Qualcuno poi ha dato l’ok e consentito l’omicidio, a quel punto c'è stata la preparazione e soggetti siciliani si sono recati a Milano per eseguirla" ha spiegato il maggiore che ha seguito le indagini.

Questa indagine è stata possibile grazie alle dichiarazioni di un pentito nell’ambito di un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta: senza i suoi indizi nessuno avrebbe trovato il pozzo artesiano ne le ossa del 42enne.

Il proprietario dell’abitazione dentro cui sono stati rinvenuti i resti della vittima, nel complesso di pregio "Villa degli Occhi" di Senago è risultato totalmente estraneo ai fatti.

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