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Nicosia, omicidio colposo: assolte due ginecologhe

Assolte le ginecologhe Maria Di Costa e Rosaria Vena dall'accusa di omicidio colposo per la morte di Antonella Seminara, la puerpera deceduta da agosto 2013. Il «fatto non sussiste» ha deciso mercoledì sera il Tribunale di Enna. Come è emerso nel processo, e come si era ipotizzato subito, a non funzionare fu la rete del soccorso.

«Per le due imputate - spiega l'avvocato Salvatore Timpanaro difensore della Di Costa, mentre la Vena è difesa dall'avvocato Francesco Greco - è finito un incubo durato per ben sette anni. Il dato più importante - sottolinea - è che siamo riusciti a dimostrare l'innocenza delle due imputate e, nel contempo, la responsabilità della rete assistenziale e le disfunzioni del sistema sanitario».

La tesi della difesa è stata condivisa dai due periti di ufficio che hanno sostenuto come «soltanto per il malfunzionamento della rete assistenziale costruita per l'assistenza alla paziente non è stato trovato ed ottenuto un tempestivamente normale posto in un reparto di terapia intensiva, nonostante la tempestività della richiesta per via telefonica».

In pratica la mancanza di un reparto di rianimazione al Basilotta, la mancanza di disponibilità di posti all'ospedale di Enna che nel sistema aziendale era tenuto a prestare assistenza per i casi più gravi all'ospedale nicosiano, le disfunzioni del sistema di elisoccorso.

L'articolo completo nell'edizione di Agrigento, Caltanissetta ed Enna del Giornale di Sicilia di oggi.

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