Ucciso e gettato in pasto ai maiali per far sparire il corpo. Questo è il terribile destino di Giuseppe Bruno, un tabaccaio di Villarosa, provincia di Enna, padre di quattro figli. La sua auto viene trovata parcheggiata sull'autostrada A19 ma di lui nessuna traccia. Del caso si sta anche occupando la trasmissione "Chi l'ha visto?", che ne parlerà nella puntata di mercoledì 17 febbraio su Raitre.
Bruno, cinquanta anni, sposato e padre di 4 figli, residente nella frazione Cacchiamo di Calascibetta, aveva da poco tempo rilevato una tabaccheria a Villarosa ed era scomparso nel primo pomeriggio del maggio 2004 dalla rivendita, lasciando tutti i suoi oggetti personali.
Condannato all’ergastolo per l'omicidio, definito un caso di 'lupara bianca', Maurizio Giuseppe Nicosia, che potrebbe lasciare il carcere tra pochi anni. La Corte di Cassazione ha infatti accolto il ricorso della difesa e ha riconosciuto l’attenuante del delitto d’impeto, mentre in primo e secondo grado all’imputato era stata contestata l’aggravante dei futili e abietti motivi. La vittima è stata uccisa, strangolata con una corda, al culmine di una lite per un prestito di cui pretendeva la restituzione; il corpo poi sarebbe stato fatto a pezzi a dato in pasto ai maiali.
L’arrestato rispondeva di associazione mafiosa - accusa che è caduta - e omicidio aggravato dai futili e abietti motivi. La Cassazione ha rinviato alla Corte d’appello di Catania per la rideterminazione della pena che, per l’ipotesi dell’impeto, è dai 21 ai 25 anni, alla pena andrà poi sottratto un terzo, perché Nicosia in primo grado aveva scelto il rito abbreviato e potrà usufruire di ulteriori 3 anni per l’indulto del 2006. Nicosia era stato arrestato nel 2017 e potrà ulteriormente godere dello sconto per l’eventuale buona condotta.
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