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I blitz antidroga di Leonforte e Agira, ecco chi erano i capi. Nel clan pure una nigeriana di 20 anni

Il procuratore Salvatore De Luca

Sarebbero stati i fratelli Salvatore e Domenico Virzì, 29 e 31 anni, a coordinare su Leonforte, nell’Ennese, l’associazione a delinquere finalizzata traffico di cocaina, erba e hashish, mentre il gruppo che operava ad Agira, sarebbe stato capeggiato da Pietro Cuccia, già condannato in passato per traffico di stupefacenti e accusato di associazione finalizzata al traffico di cocaina e marijuana assieme al cognato Massimiliano Di Franco, leonfortese, e al figlio Rosario Cuccia, che si sarebbe occupato della vendita al dettaglio della marijuana. È quanto emerge dalla doppia operazione antidroga condotta la scorsa notte dalla polizia di Enna con il coordinamento della Dda di Caltanissetta, guidata dal procuratore Salvatore De Luca, che ha portato a 10 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 6 agli arresti domiciliari.

Le ordinanze di custodia in carcere hanno raggiunto Salvatore e Domenico Virzì, Angelo Algeri, Antonino Arpidone, Salvatore Savio Lombardo, Antony Barberi e Massimiliano Di Franco che avrebbero operato con i Virzi, mentre per il gruppo operativo ad Agira oltre ai Cuccia, l’ordinanza in carcere ha raggiunto Carmelo Privitera di Catania. agli arresti domiciliari, la ventenne nigeriana che vive ad Agira, Tracy Akinsowa, gli agirini Giuseppe Palmisano, Alessandro Scinardo Tabernacolo e Angelo Suriano, Giovanni Valenti di Leonforte e Michele Mannuccia di Catania.

Ai cinque indagati di Leonforte è contestata l’aggravante di avere destinato parte dei proventi dello spaccio al mantenimento di Gaetano Cocuzza, estraneo a questa indagine, in carcere per associazione di stampo mafioso. I due gruppi avrebbero operato in accordo per garantirsi il monopolio della vendita di stupefacenti nei rispettivi Comuni.

Il sindaco di Leonforte Carmelo Barbera ha annunciato che Comune si costituirà parte civile nell’eventuale processo. «La nostra amministrazione già di recente si è costituita parte civile al processo Caput Silente - ha spiegato Barbera - e ci costituiremo anche in questa occasione».

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