Il Tribunale di Enna, nel corso del processo che vede imputato Giuseppe Rugolo, il sacerdote arrestato nell’aprile del 2021, con l’accusa di violenza sessuale aggravata a danno di minori, ha acquisito, su richiesta di Eleanna Parasiliti Molica, difensore della parte civile, le chat a fondo sessuale intercorse, secondo l’accusa, tra il sacerdote e due giovani. In aula era presente, oltre all’imputato, il vicario generale della Diocesi di PIazza Armerina, Nino Rivoli , che non è stato interrogato perché tutte le parti hanno acconsentito alla produzione delle dichiarazioni già rese durante le indagini preliminari. Accolte tutte le eccezioni formulate dalla difesa della parte civile, mentre è stata rigettata la richiesta dell’imputato di far valere dei verbali di indagine difensiva, cioè una sorta di interrogatorio, effettuato dagli avvocati difensori di Rugolo, con lo scopo di smentire gli inquirenti. Le indagini difensive riguardavano proprio quei due ragazzi che affermano di avere intrattenuto, con Rugolo, messaggi erotici. Rigettata anche la richiesta, avanzata dall’avvocato Antonino Lizio e Denis Lovison, difensori di Rugolo, di sentire una giovane dell’associazione 360, fondata dall’indagato, che raccoglieva 200 ragazzi. Presenti in aula, oltre ad Antonio Messina, il giovane archeologo che ha denunciato il prete, i suoi genitori, assistiti dall’avvocato Giovanni Di Giovanni, e le associazioni Co.Tu.Le.Vi con l’avvocato Irina Mendolia e Rete l’Abuso rappresentata da Giuseppe Messina. La prossima udienza è fissata per il prossimo 14 marzo nel corso della quale saranno sentiti altri sacerdoti della Diocesi di PIazza Armerina.