Uccisa dalla nuora a Pietraperzia: arriva l'interrogatorio, la difesa sosterrà la legittima difesa
È stata spostata a domani, 7 febbraio, alle ore 11,30, l’udienza di convalida del fermo di Laura Di Dio, 32 anni, la casalinga madre di due figli, che sabato scorso ha ucciso, a Pietraperzia, con un coltello ed un paio di forbici, la suocera di 62 anni, Margherita Margani. L’udienza si terrà davanti al gip del Tribunale di Enna, Giuseppe Noto. È previsto sempre per domani il conferimento, da parte del pm Michele Benintende, dell’incarico al medico legale Giuseppe Ragazzi che dovrà, con ogni probabilità sempre domani, effettuare l’autopsia sul corpo della vittima. Laura Di Dio avrebbe colpito la suocera in cucina, prima con un coltello e poi con le forbici alla gola. La donna, che per 4 anni non aveva più avuto rapporti con la suocera e che è assistita dall’avvocato Salvatore Timpanaro, avrebbe però dichiarato nel corso dell’interrogatorio, subito dopo essere stata fermata, che si sarebbe difesa dell’aggressione della suocera tanto da rimanere ferita ad una mano. È stata trovata seduta a cavalcioni sul corpo della suocera morta, mentre fumava una sigaretta. Dopo un iniziale stato di shock, Laura Di Dio ha collaborato con gli inquirenti confessando il delitto, è stata arrestata e trasferita al carcere di Agrigento. Sulla base della ricostruzione emersa nelle prime ore dopo il delitto, e basata sulle dichiarazioni della rea confessa, Laura Di Dio sabato mattina sarebbe andata a casa della suocera per prendere un caffè, ma, per ragioni su cui stanno lavorando gli inquirenti, i carabinieri della stazione di Pietraperzia e della compagnia di Piazza Armerina coordinati dalla Procura di Enna, dalla convivialità e dalla condivisione del caffè le due donne sarebbero passate ad un momento di tensione. Un litigio che, su quanto riferito dalla Di Dio, inizialmente si sarebbe consumato solo a parole, ma che ad un certo punto sarebbe sfociato nella reazione violenta della suocera che avrebbe preso un coltello e cercato di colpire la nuora. A quel punto, per difendersi, la Di Dio, secondo la sua versione, avrebbe reagito e preso un coltello, forse lo stesso che voleva usare la suocera. A chiarirlo saranno le indagini. La difesa ha chiesto di repertare con diverse fotografie le mani della donna, dove sarebbe evidente una ferita al dito indice della mano sinistra. Una lesione provocata da un’arma da taglio che sarebbe «compatibile con una manovra difensiva». «La mia cliente - spiega il difensore di Laura Di Dio, l’avvocato Salvatore Timpanaro - ha risposto a tutte le domande che le sono state poste dal sostituto procuratore e ha ammesso il fatto di reato che le viene addebitato. Tuttavia, a nostro avviso, si è trattato di legittima difesa o al più di eccesso colposo di legittima difesa, avendo la stessa sostenuto anche che sarebbe stata aggredita in un primo momento dalla suocera e che si sarebbe sua volta difesa. Riteniamo che non vi siano elementi, e avanzeremo questa tesi dinanzi al gip nel corso dell’udienza di convalida, per l’applicazione di una misura cautelare». Gli inquirenti dovranno adesso ricostruire i rapporti familiari per capire il contesto in cui è maturato il delitto e le ragioni da cui è scaturita una lite tanto violenta da portare ad un’aggressione fisica. «Dai primi riscontri, la trentaduenne – spiega una nota del Comando provinciale dei carabinieri di Enna - avrebbe raggiunto la vicina abitazione della vittima e, per questioni legate a precedenti dissidi familiari, l’avrebbe colpita con un coltello e un paio di forbici nella parte superiore del corpo. Le indagini, tuttora in corso, mirano a fare piena luce sulla dinamica del delitto e sul contesto familiare nel quale è avvenuto. I carabinieri parlano di «precedenti dissidi familiari». Sembra che venerdì la nuora, assieme ai figli, sarebbe stata a casa dei suoceri per passare del tempo insieme. Il tutto dopo un lungo periodo, quattro anni, nel quale le due donne non si sarebbero rivolte la parola.