Stava rientrando a casa dopo una giornata di lavoro, la donna somala, una badante, aggredita in pieno centro storico a Piazza Armerina, nell’Ennese, intorno alla mezzanotte tra sabato e domenica. Camminava per strada sul marciapiede, con indosso il tradizionale vestito e il copricapo, quando un gruppo di giovani ha cominciato ad insultarla, impaurendola. Prima che qualcuno del branco le desse un pugno in pieno volto, fratturandole il setto nasale, la donna, 38 anni, che da anni vive e lavora a Piazza Armerina, ha provato ad allontanare gli aggressori che si erano avvicinati brandendo un bastone. A questo punto, uno dei ragazzi l’ha colpita al volto facendola cadere in una pozza di sangue mentre fioccavano gli insulti. «È morta la p...nera» avrebbe raccontato di avere sentito un testimone. I carabinieri hanno sequestrato le telecamere di un esercizio commerciale aperto 24 ore su 24 e, grazie alle immagini, sono riusciti ad identificare un ragazzino di 17 anni che sarebbe già stato interrogato, oggi, dagli inquirenti. Il minorenne farebbe parte di un gruppo, composto da minorenni e maggiorenni della borghesia piazzese, soliti vagabondare in zona con fare da bulli. Qualche settimana fa sarebbero stati coinvolti in una rissa e identificati dalle forze dell’ordine. A Piazza Armerina abitano tantissimi immigrati alcuni dei quali, almeno un centinaio, fanno parte del progetto messo in campo dall’associazione Don Bosco 2000, che qualche mese fa ha ricevuto la visita privata del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Di questi una cinquantina, che ha finito il percorso di formazione e inserimento, lavorano in aziende del territorio e vivono, con la famiglia, in abitazioni private. Mentre i restanti 50 sono alloggiati nella struttura della Don Bosco 2000. «È sempre un fatto di pelle - dice Agostino Sella, presidente dell’associazione nata nel 1998 nella struttura dell’Ostello del Borgo, originariamente destinata all’ accoglienza di pellegrini e turisti. - È raro che le vittime di queste aggressioni siano persone dalla pelle bianca». Non è la prima volta che atti di intolleranza si manifestano con forza anche a Piazza Armerina. Nell’estate del 2022, una installazione, fatta dalla Don Bosco 2000, per celebrare la giornata internazionale dei rifugiati, era stata oggetto di un grave atto vandalico: le mani dei migranti, che dal mare cercano aiuto, erano state mozzate nella notte, poco dopo la messa in posa. «L’integrazione diventa una realtà, in qualche caso, e solo quando i migranti servono» conclude Sella . La donna aggredita, ancora ricoverata in ospedale, al Chiello, non farebbe parte dell’associazione ma di una comunità somala che da anni vive e lavora a Piazza Armerina.