Enna

Giovedì 21 Novembre 2024

Quindicenne suicida a Piazza Armerina: resta il giallo dopo l'autopsia

Larimar Annaloro Piazza Armerina

L’autopsia non avrebbe detto la parola decisiva sulla morte della quindicenne di Piazza Armerina trovata impiccata a un albero, nel giardino di casa, la scorsa settimana. «Al momento resta aperta ogni ipotesi. Abbiamo spunti interessanti, ma da soli non sono sufficienti a confermare o escludere alcunché. L’esame è stato molto lungo perché gli approfondimenti da fare sono delicati e ci serve acquisire altri dati. Quindi non possiamo trarre alcuna conclusione», ha detto, al termine degli accertamenti sul corpo della ragazzina, Giuseppe Bulla, il medico legale nominato dalla famiglia. Una linea condivisa dalla legale, l’avvocato Milena Ruffini, che, dunque, lascia aperta ogni pista: dal suicidio, tesi privilegiata dagli investigatori - sul caso indaga la procura dei minori di Caltanissetta - a quella del delitto che, almeno nei primi momenti, era stata adombrata dalla madre dell’adolescente. «I consulenti dei pm si sono presi 90 giorni per il deposito della relazione», ha spiegato Bulla, anticipando ai giornalisti che i risultati degli accertamenti non arriveranno a breve. A disporre l’autopsia erano stati i magistrati dei minori. Una mossa a sorpresa, quando era già arrivato il nulla-osta alla sepoltura della Procura di Enna, finalizzato proprio a chiarire ogni aspetto della vicenda. Intanto oggi, al liceo scientifico di Piazza Armerina, si è tenuta una cerimonia di commemorazione della ragazza. All’iniziativa hanno partecipato anche i familiari che, in un primo momento, avevano lamentato la scarsa attenzione alla tragica vicenda da parte dei docenti e degli alunni del liceo. Gli inquirenti, infine, potrebbero anche acquisire il video della lite tra la ragazzina e una compagna di scuola che, il giorno della morte della quindicenne, l’avrebbe accusata di avere avuto un flirt con il suo ex fidanzato. La discussione sarebbe stata ripresa col cellulare da alcuni studenti del liceo che entrambe le ragazze frequentavano. Dopo l’acceso diverbio le due hanno chiesto di poter tornare a casa prima della fine delle lezioni, accusando un malore. Tornata nella sua abitazione, la minorenne si è uccisa. C'è il sospetto che la ragazza sia stata vittima, non solo nel corso dell’aggressione avvenuta a scuola, ma anche in altre occasioni, di insulti da parte di coetanei che le avrebbero anche fatto sapere che circolavano in chat sue foto intime.

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