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«I cunti» dell'ennese Libertino in un libro, viaggio tra sentimenti e memoria

ENNA. Cinquantacinque componimenti in versi, la gran parte scritti in dialetto siciliano, una copertina moderna e accattivante nel rosso intenso che è proprio delle passioni vere, l’essenza della raccolta di Gaetano Libertino – recentemente pubblicata da Maurizio Vetri editore, 81 pagine, prezzo di copertina 10 euro – è tutta già detta subito nel titolo “Ora vi cuntu un cuntu”.
La presentazione lo scorso venerdì, negli spazi del caffè letterario Al Kenisa, presenti tra gli altri lo stesso editore Maurizio Vetri e la curatrice della prefazione, la scrittrice ennese Elena Pirrera.

La raccolta di Libertino, volto noto in città per la sua attività di attore e regista, è un viaggio nel tempo e fra i sentimenti. Con occhio sensibile, di chi in modo semplice è capace ancora di ricordare e stupirsi delle piccole come delle grandi cose, Libertino attraverso i suoi versi – che come racconta nella nota iniziale, per lui non sono altro che la naturale conseguenza del fluire non tanto di un’ispirazione, quanto di un’emozione – propone un percorso unico e originale fra la gente e la storia della città di Enna, i suoi miti, i suoi quartieri, i detti, le tradizioni, passando per scorci autobiografici e letture universali dell’essere umano (come le due ninna nanne della mamma di ieri e della mamma di oggi che ben ritraggono il cambiamento della società nel tempo). Un libro delicato e sensibile che, come dice Elena Pirrera in prefazione, entra nell’anima dell’autore e che per questo va letto con garbo.

 

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