Enna

Venerdì 22 Novembre 2024

Dopo 40 anni la "Testa di Ade" torna a Morgantina

MORGANTINA. Era stata trafugata tra il 1977 e il 1978. Dopo quasi quarant'anni torna a casa la testa di Ade, la preziosa scultura del  IV secolo avanti Cristo restituita alla Sicilia dal Paul Getty museum di Malibù. Da mercoledì prossimo Ade sarà in mostra al museo di Aidone, in provincia di Enna, vicino alla grande statua della dea Demetra e agli acroliti di Morgantina. La scelta di riunire i tre pezzi pregiati del museo non serve solo a riportarli al contesto storico e artistico di provenienza ma rimarca anche un destino comune: la dea, gli acroliti e la testa di Ade erano stati trafugati a Morgantina, acquistati dai musei americani e, a partire dal 2009, restituiti e riportati nel loro sito naturale. Ade è l'ultimo arrivato. La scultura, una testa piena di riccioli rossi e un volto con la barba azzurra increspata, era stata acquista dal Getty nel 1985. Il museo aveva versato circa 500 mila dollari al magnate americano Maurice Tempelsman, l'ultimo compagno di Jacqueline Kennedy. Alla statua mancava un ricciolo. Due studiose siciliane, Lucia Ferruzza e Serena Raffiotta, lo hanno riconosciuto in un pezzo recuperato dai carabinieri nel sito dello scavo, il santuario di Demetra e Kore in contrada San Francesco Bisconti, a Morgantina. Un archeologo americano ha poi ritrovato altri tre riccioli: insieme con quello scoperto in precedenza sono stati messi a confronto con la testa. È stato così possibile risalire con assoluta certezza alla provenienza della scultura. Al rientro da Malibù il reperto è stato sequestrato, e ora dissequestrato, dalla Procura di Enna. Una volta restituito alla Regione siciliana, l'assessore ai Beni culturali Carlo Vermiglio ha deciso con la direttrice del polo museale ennese, Giovanna Susan, l'esposizione permanente della scultura nel museo di Aidone. «È un recupero - ha detto Vermiglio - di grande rilievo che, come gli acroliti, gli argenti della casa di Eupolemos e la statua di Demetra restituiti dai musei americani, testimonia il lavoro sinergico condotto dalle istituzioni preposte alla tutela e alla sicurezza del nostro patrimonio».

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