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Venerdì 22 Novembre 2024

Nicosia, si racconta la pioniera dell’aeronautica

Maria Concetta Micheli a Nicosia

NICOSIA. Toscana di nascita e umbra d’adozione, Maria Concetta Micheli, prima donna italiana pilota di elicotteri, è stata ospite della Fidapa di Nicosia per presentare la sua biografia «La ragazza che parlava all’elicottero», scritta da Giorgio Evangelisti. La storia di questa donna è eccezionale, ma guai a dirglielo perché per lei è stato tutto normale. Pioniera in un settore esclusivamente maschile, Maria Concetta Micheli, che prese il Brevetto nel 1971 dice di avere fatto solo quello che le piaceva. Parte dall’innamoramento di una giovane donna toscana per l’elicottero. «È stato amore a prima vista. Ero stata invitata assieme ad altri - racconta - a partecipare ad un volo dimostrativo a Firenze. Sono salita sull’elicottero e quando sono scesa ho detto: questa è la mia vita». Ma non sempre i grandi amori, questo lo insegna la vita, sono pronti a sbocciare subito, a volte ci vuole tenacia per coronarli. E così è stato per il comandante Micheli che scesa all’elicottero ha subito avviato le pratiche per conseguire il Brevetto. Un problema alle orecchie la fa bocciare alle visite mediche. Non si scoraggia. Si sottopone ad un intervento chirurgico, poi la riabilitazione e finalmente il Brevetto arriva nel 1971. Il «suo» Brevetto di pilota di elicottero, conseguito alla Scuola Nardi all’aeroporto di Bresso in provincia di Milano, è il numero 116, ma è il primo conquistato da una donna. Una conquista per tutte le donne e soprattutto per Maria Concetta Micheli che pure fra tante difficoltà, lavorava, studiava e doveva combattere anche contro la diffidenza dei suoi colleghi maschi, è riuscita ad ottenere ciò che desiderava. «Quando si ama si riesce - sottolinea - bisogna crederci. Alle donne voglio dire di andare sempre avanti, di credere in ciò che si fa. Per arrivare a realizzare il mio sogno ho fatto dei sacrifici e tanti lavori. Lavoravo dove potevo per racimolare qualcosa ma sempre in modo onesto». Onestà è una parola che si ripete spesso nella chiacchierata con il comandante. Onestà che è anche intellettuale di una donna che ha raccolto molti primati. Prima donna italiana ad iniziare una carriera come pilota civile, «Pioniere dell’Aeronautica Italiana» quale comandante e pilota esperto di elicotteri, «Cavaliere al Merito della Repubblica» e «Commendatore». Prima donna in Italia e in Europa ad ottenere il Brevetto di pilota militare ad honorem, quell’aquila che porta appuntata sul petto con orgoglio e con la stessa commozione con cui ricorda il primo volo. «Fu stupendo, eravamo io, l’elicottero e il cielo». Erano i primi di ottobre del 1971 e da allora quell’amore è cresciuto non solo in professionalità con diverse specializzazioni, compreso il brevetto commerciale che le ha consentito di trasformare una passione in lavoro, ma con tanti altri progetti che hanno sempre avuto al centro l’elicottero. Ha scritto l’unica poesia esistente per gli elicotteristi e le parole della canzone «Ciao Elicottero» dalla quale ha poi creato l’omonimo ballo, fiabe e racconti per bambini e audiovisivi.

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