Suscita polemiche il progetto del Genio civile di Enna per rendere sicuro il camminamento attorno al castello di Lombardia, chiuso ormai da 7 anni. L'obiettivo è quello di rendere sicuro il circuito attorno alla struttura e consentire così la riaperura.
Si tratterebbe di un terrapieno riempito di ghiaia bianca ai piedi del costone roccioso che insiste sotto una delle torri del castello. Un'opera temporanea, chiarisce il Comune, in attesa che vengano finanziati i lavori per risistemare tutte le mura esterne del Castello. Proprio quel costone fu protagonista nel 2015, di un intervento con le ruspe, che portò alla denuncia di quattro funzionari del Genio Civile e dell’allora soprintendente ai Beni culturali di Enna che di fatto danneggiò il costone del Castello.
«Non analizzo nel dettaglio il precedente intervento svolto dal Genio Civile diversi anni fa - dice l’assessore comunale
Francesco Colianni - Il nostro castello fu oggetto di un intervento poco consono. Oggi ho anche impedito che apponessero le reti e le chiodature nei costoni in questo secondo intervento. Abbiamo, in questi anni, chiesto al Genio civile (responsabile del cantiere) di riaprire l’anello, perché dopo il danno non era possibile ancora continuare ad avere un cantiere, cinturando lo stesso anello del castello da 7 anni. Purtroppo i problemi legati alla sicurezza ed i cedimenti di massi di roccia permangono in quel costone. L’unica soluzione era distanziarsi dal costone roccioso per rendere sicuro il camminamento ai pedoni con una opera smontabile e reversibile in corten».
Sulla vicenda è anche intervenuta Sicilia Antica che con il suo presidente Sandro Amata in una nota dice: «A distanza di cinque anni sono ripresi i lavori di messa in sicurezza della solita zona, grazie anche alla nuova direzione del Genio Civile. A nostro parere la soluzione, comunque, non è delle più felici in quanto si crea un impatto visivo come quando nel 2015, per occultare lo sbancamento roccioso venne costruito un muretto di dubbio gusto completamente estraneo al contesto».
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