La "Testa di dama" di età Flavia, di cui era stata denunciato il trafugamento nel 2007, tornerà a piazza Armerina per essere esposta definitivamente nel nuovo Museo di Palazzo Trigona sul piedistallo che, ad oggi, è rimasto vuoto in attesa della restituzione del reperto.
Si conclude così una vicenda che ha privato per molti anni la comunità di un prezioso bene archeologico.
La Testa, che appartiene alla prima fase della Villa romana del casale (I-III secolo d.C.), raffigura una donna con la tipica acconciatura di età Flavia che, sicuramente, doveva far parte di una statua. La sua scomparsa da palazzo Trigona, che un tempo ospitava i magazzini della Soprintendenza di Enna, era stata scoperta a seguito dell'autorizzazione a visionare la testa a una giovane archeologa e denunciata nel 2007.
Nonostante sia stata ritrovata dai carabinieri pochi mesi dopo, la statua è stata posta sino ad oggi sotto sequestro giudiziario ed affidata alla custodia della Soprintendenza di Enna. Oggi, completata la fase processuale, sono state attivate le procedure di dissequestro e, grazie alla dirigente generale dell'Assessorato dei Beni culturali, Mariella Antinoro, ne è stata autorizzata la definitiva esposizione.
"Con la restituzione della scultura si chiude una brutta vicenda di trafugamenti che aveva sottratto alla comunità un prezioso reperto. Viviamo oggi - sottolinea l'assessore regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà - una stagione di nuova sensibilità verso i beni culturali nella quale, grazie alle azioni messe in campo dal Governo regionale, si sta comprendendo come proprio il nostro patrimonio culturale è alla base del rilancio dei territori".
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