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«Radicati in Sicilia»: identità Sugarfree, in concerto a Piazza Armerina

Sugarfree

L’anima pop, rock e funk degli Sugarfree, pronti per il live di stasera (3 maggio) al BaRock Festival di Piazza Armerina (ore 21, piazza Falcone e Borsellino). La band catanese riaccende le radici siciliane tra ricordi, sogni e distorsioni. «Quando abbiamo provato ad andar via - ha detto Matteo Amantia - siamo sempre tornati: la Sicilia ci radica, ci tiene autentici».

Tornate live a Piazza Armerina, che rapporto avete con il pubblico siciliano?

«Il contatto con il pubblico è fondamentale, forse anche più della parte discografica. In Sicilia ci sentiamo davvero a casa: ogni tappa qui è una festa, l’accoglienza è calorosa e il pubblico è affezionato, partecipe. Siamo felici di tornare».

Con il nuovo singolo Togliersi di torno approdate al funk elettronico…

«È nato di getto, tutto in una volta. Avevamo il desiderio di sperimentare qualcosa di nuovo, mantenendo però il nostro stile. Il brano racconta il bisogno di spegnere, di staccarsi da un mondo sempre connesso».

Da Cleptomania sono passati vent’anni. Cosa è cambiato?

«Il modo di fare musica, oggi tutto passa dai social, non più solo dalla radio. Ma se lo stile si adatta ai tempi, l’identità resta. E la nostra, anche nei cambiamenti, è rimasta riconoscibile. Il pubblico lo sente e lo apprezza».

Ci sono alcuni brani che vi rendono noti a un grandissimo pubblico.

«Sì, lo sappiamo, alcuni pezzi restano nell’immaginario collettivo. Ma non viviamo di nostalgia: oggi scriviamo per raccontarci in modo autentico, senza inseguire i successi del passato».

Come si è modificato il vostro equilibrio dopo i cambi di formazione?

«Non è stato semplice, ci sono stati momenti difficili. Ma oggi, anche se siamo rimasti in due della formazione originaria, abbiamo trovato una nuova forza creativa. E nei live, col gruppo, si crea un’energia che ci spinge sempre avanti».

Che peso ha la Sicilia nella vostra musica?

«Enorme. Qui scriviamo, viviamo, troviamo ispirazione. Anche quando abbiamo provato ad andar via, siamo sempre tornati. La Sicilia ci radica, ci tiene autentici».

Ha mai pensato di lasciare la musica?

«Sì, dopo il mio album solista ho vissuto un momento complicato. Mi sono chiesto se ero stato un cantante o se lo fossi ancora. La risposta mi ha riportato qui, con più consapevolezza».

Quali sono i vostri prossimi progetti?

«Il tour ci porterà in giro per l’Italia, poi ci concentreremo sul nuovo album. Il titolo ancora non c’è, ma ci stiamo già lavorando».

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