L'azzeramento della Tasi da parte del consiglio comunale preoccupa parecchio il sindaco Leanza tanto da prendere carta e penna e scrivere al presidente del Consiglio Matteo Renzi per segnalare l'errata applicazione della Tassa e per differire la scadenza, alla data ultima di approvazione del Bilancio di previsione. Alle Casse comunali valguarneresi per assicurare i servizi, mancheranno infatti 171 mila euro che sarebbero dovuti arrivare dalla Tasi se il Consiglio avesse provveduto a ratificare la proposta della Giunta comunale e del responsabile dei servizi finanziari, pari ad un aliquota sulla prima casa del 2 per mille. La Tasi come è noto, sostituisce la vecchia Imu, ma a differenza degli anni precedenti il mancato introito non viene compensato dallo Stato ma va coperto con aumento di altre tasse o con la diminuzione della spesa sui servizi comunali. Sul piano locale adesso il responsabile della Ragioneria sta effettuando le valutazioni e i riflessi del mancato introito di 171 mila euro sul bilancio comunale che difficilmente potrà essere portato a pareggio. «Stiamo attendendo -afferma il sindaco Leanza- i dati tecnici per effettuare le necessarie correzioni o porre in essere gli atti previsti dalla legge sul disequilibrio di bilancio. Insieme al Consiglio Comunale valuteremmo il da farsi nei prossimi giorni». Ma la lettera al presidente Renzi va oltre perché, a suo parere, molte cose non sono andate sull'applicazione della Tasi. Facendo appello al suo senso di responsabilità così scrive: «In molti comuni -caro presidente- l'aliquota Tasi non è stata applicata entro la scadenza del 10 settembre, in altri è stata applicata dai consigli comunali con aliquota zero. Queste diverse determinazioni hanno creato i presupposti di un disequilibrio finanziario in termini di cassa e di competenza, con riflessi negativi sulla gestione e sulla necessità di garantire i servizi minimi essenziali verso la comunità ed in particolare verso i più deboli». Poi si sofferma sul ruolo dei consigli comunali: «I consiglieri in molti casi si sono limitati ad effettuare una valutazione politica in relazione al fatto, se la prima casa deve essere tassata, omettendo di valutare i riflessi negativi sulla gestione e sulla garanzia dei servizi che l'Ente è tenuto ad erogare. La votazione contraria, che non tiene conto dell'obbligatorio parere di regolarità contabile, presuppone un'adeguata motivazione che in molti casi non è avvenuta. «Tutto ciò -continua Leanza- rischia di fare schizzare al massimo, il rapporto spesa corrente/spesa del personale e non consente il rispetto del patto di stabilità con riflessi negativi, anche sulla opportunità di molti enti di avviare il processo di stabilizzazione del personale. Per questo ti si chiede- conclude rivolgendosi a Renzi- di valutare l'opportunità, con apposito decreto, di differire la scadenza della Tasi alla data ultima di approvazione del Bilancio di previsione 2014, non prima del 30 ottobre prossimo. Questo eviterebbe l'avvio della procedura di dissesto».