NICOSIA. Sono sul piede di guerra i 25 fruitori cittadini dei cantieri di servizi, ex reddito minimo, che reclamano la loro sopravvivenza. Pronti ad azioni eclatanti se non verranno subito riavviati al lavoro. Dal 31 dicembre 2014, dopo l’ennesima proroga, hanno dovuto incrociare le braccia e non sanno ancora quando verranno riavviati. «Aspettiamo di essere riavviati e nel frattempo c’è chi tra noi non può nemmeno comperare il pane». I fruitori dei cantieri in città hanno varie mansioni ma la loro rimane una posizione delicata perché non riescono ad avere una stabilità. La loro attività infatti è caratterizzata da continue sospensioni e ritardi nei pagamenti. Spesso però il sussidio che ricevono in cambio del lavoro prestato, in alcuni casi essenziale per il Comune, è l’unica fonte economica di intere famiglie. «Dopo svariati incontri con l’amministrazione nicosiana ad oggi commissariata – spiega Francesca Lo Cicero che si fa portavoce di tutti i fruitori – e nonostante le rassicurazioni ricevute niente si è mosso. Chiediamo di essere riavviati al lavoro per dare dignità alle nostre famiglie che vivono in una situazione di povertà». Questi fruitori, sebbene in realtà sono dei veri e propri lavoratori che nella stragrande maggioranza dei casi mandano avanti interi servizi comunali, chiedono da decenni di ottenere una stabilizzazione e non ottengono mai risposte definitive. . ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI