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Disoccupazione, a Enna un giovane su due è senza posto

Il segretario provinciale degli edili Cgil Alfredo Schillirò: il rapporto definisce l'economia ennese «arcaica», chiusa all'innovazione tecnologica

ENNA. Un quadro torbido ed un futuro nero per l'economia del territorio. È quella che intravede il segretario provinciale degli edili Cgil Alfredo Schillirò, analizzando il rapporto della Camera di Commercio sulla situazione economica della provincia di Enna con un tasso di disoccupazione del 25 per cento che arriva a sfiorare il 50 per quella giovanile. Significa che un giovane su 2 è senza lavoro. «I dati sono sconvolgenti - dichiara - il sistema informativo Excelsior Uniocamere, infatti, prevede per il 2015 una perdita di 440 posti di lavoro a fronte di 330 nuove assunzioni con un saldo negativo di 110 unità». Schilliro commenta il fatto che il rapporto definisce l'economia ennese «arcaica» quasi totalmente chiusa all'innovazione tecnologica, (anche se sul territorio ci sono eccellenze di assoluto livelli internazionale), estranea ai processi di internazionalizzazione, fortemente penalizzata nella possibilità di accesso al credito. Non risulta superata la marginalità geo-economica del territorio provinciale, aggravata da carenze di infrastrutture quali agevoli vie di comunicazione interne o un'adeguata infrastrutturazione telematica.

«La crescita per questa provincia con un sistema infrastrutturale fatiscente - continua - è un miraggio. Assistiamo non solo alla carenza infrastrutturale, non solo alla perdita dei posti di lavoro ma anche al deserto istituzionale. Hanno chiuso la miniera di Pasquasia e l'area industriale di Dittaino è un deserto. Dalla provincia di Enna hanno ”traslocato" la Telecom, l'Ene, il centro smistamento delle Poste, la Banca d'Italia, il tribunale di Nicosia e l'espropriazione continua con la Prefettura, con la Camera di Commercio».
«La Cgil di Enna - afferma il segretario generale provinciale della Camera del Lavoro Rita Magnano - non intende associarsi al diffuso senso di rassegnazione. La fotografia che consegna il rapporto della Camera di commercio non è frutto di un destino cinico e baro ma di scelte politiche scellerate. Questa terra vanta non solo un patrimonio di eccellenze naturali ma anche umano.

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