ENNA. Basta toccare in città l'argomento dei rifiuti che scattano inevitabilmente le polemiche, così grande è stato il disastro che l'Ato rifiuti ha prodotto in dieci anni di attività. Da ultimo il Comune sta cercando, con nuove richieste di pagamento di rientrare delle somme maturate per il mancato pagamento della Tarsu entro le scadenze stabilite per i periodi 2009-2010.
E fin qui nulla di anormale. Semplice attività di recupero crediti. Ma il tasto rifiuti è bollente e appena viene sfiorato scatta la scottatura. E non a caso dopo l'arrivo a destinazione dei primi avvisi di accertamento in molti hanno nicchiato rispetto la procedura adottata dall'Ufficio tributi del Comune. Primo fra tutti Massimo Greco ex presidente del consiglio provinciale ed esperto in diritto amministrativo. Tra l'altro lo stesso Greco fu il primo a presentare alla Commissione tributaria ricorso rispetto la bollettazione Ato rifiuti.
«Le procedura presenta diverse anomalie - afferma l'esperto - sommate alla difficile lettura di alcune voci. Senza contare poi l'assurdità generata dalla notifica dell'accertamento anche per quei contribuenti che hanno ottenuto una sentenza favorevole della Commissione tributaria per l'anno d'imposta 2009». Sempre Greco segnala poi che «il Comune ha ritenuto di utilizzare l'accertamento per richiedere gli interessi e le sanzioni del 30 per cento, previsti dalla legge». Ma segnala che «l'accertamento viene emesso in presenza di omessa o infedele denuncia e non anche nel caso di mero omesso versamento. In questo caso non è necessario un accertamento».
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