Gli studenti, i degenti in comunità di recupero o centri socio-educativi e i lavoratori fuori sede, ossia tutti coloro che non vivono stabilmente ad Enna pur risultando residenti a partire dal prossimo anno, non pagheranno la Tassa sui rifiuti. Lo ha deciso il consiglio comunale approvando una proposta del Movimento 5 stelle che ha chiesto e ottenuto una modifica del regolamento comunale sulla Tari. Passa l'idea che chi non produce rifiuti non deve pagare la relativa tassa.
"Siamo davvero soddisfatti del risultato raggiunto con l'approvazione da parte del consiglio comunale della modifica al Regolamento Tari, che - dicono i consiglieri comunali pentastellati Cinzia Amato e Davide Solfato, che il mese scorso avevano protocollato la proposta di modifica - prevede la riduzione del numero degli occupanti delle utenze domestiche ai fini del calcolo della tariffa". La proposta è stata approvata dal consiglio comunale nella seduta di venerdì.
"La nostra proposta - continuano i due consiglieri - nasce dall'esigenza di andare incontro alle famiglie, purtroppo sempre più numerose nella nostra città, i cui componenti siano studenti o lavoratori fuori sede, che vengono a trovarsi nella condizione di pagare l'imposta sui rifiuti due volte". In pratica chi vive fuori città per motivi di studio o di lavoro paga sia ad Enna perché residente ma paga anche nell'altra città in cui di fatto vive.
"Dall'esame del Regolamento per la disciplina dell'Imposta unica comunale (Iuc), ci siamo resi conto che la riduzione del numero degli occupanti delle utenze domestiche ai fini della determinazione della Tari era prevista solo per l'anziano dimorante in casa di riposo. La stessa ratio, a nostro avviso, andava applicata - spiegano i due consiglieri - anche agli studenti e ai lavoratori fuori sede, per ottenere un reale calcolo della tariffa, come anche - aggiungono - i degenti presso comunità di recupero o centri socio-educativi, poiché tali soggetti, di fatto, non dimorando nel Comune di residenza non producono rifiuti e, nel caso di studenti e lavoratori fuori sede, pagano già la relativa Tari nel Comune dove risultano domiciliati".
A marzo scorso i due consiglieri di M5S avevano protocollato la proposta di modifica del Regolamento Tari in considerazione del fatto che i tanti giovani che vivono fuori sede per motivi di studio o di lavoro, rimangono nello stato di famiglia, con la conseguenza del duplice pagamento dell'imposta sui rifiuti, ma a questa categoria avevano subito affiancato anche le altre che non vivendo in città non producono rifiuti, ossia chi è ricoverato in comunità di recupero o in centri socio-educativi e i lavoratori fuori sede.
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