La Corte di Giustizia Tributaria di Enna ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Valentina Castellucci e Michele Cimino e ha annullato un avviso di accertamento da oltre 100mila euro emesso dall’Agenzia delle Entrate a carico di un agente che avrebbe raccolto scommesse sportive attraverso siti web non collegati al totalizzatore nazionale dell’agenzia delle dogane e monopoli.
L’avviso si fondava su una verifica fiscale della Guardia di Finanza relativa agli anni 2015-2018 in cui sarebbe emersa una presunta raccolta illegale, parallela, operata dalla Oia Service Limited su tutto il territorio nazionale. La Corte di Giustizia territoriale, condividendo le censure dei difensori, ha annullato l’avviso e condannato alle spese di lite l’agenzia delle entrate, ritenendo, in particolare, che l’avviso di accertamento fosse basato su quanto accertato dai finanzieri senza considerare la documentazione fornita sin da subito da parte del presunto agente che avrebbe sottoscritto un contratto di collaborazione con la società Oia Service Ltd solo a maggio del 2019.
Collaborazione che era stata legalmente esercitata e fatturata. «La ricorrente - scrivono i giudici tributari - ha iniziato l’attività di agente dal 2019 e non dal 2015 e che nessun accordo sottoscritto per quell’anno è stato depositato tra gli atti come prova dell’attività contestata. Tale circostanza evidenzia come non possa essere addebitato al ricorrente alcune accertamento di imposte evase e infedeli dichiarazioni non essendo stata dimostrata alcuna attività d’impresa nel periodo contestato nell’anno d’imposta 2015».
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