Il rallentamento dell'economia a partire dal 2013, ha causato la chiusura di molte società commerciali di vendita all’ingrosso che non hanno più potuto incassare i loro crediti dai loro abituali clienti, e da un giorno all’altro hanno dovuto chiudere l’attività. È questo il destino che è toccato ad una società ennese che vendeva surgelati ai piccoli commercianti siciliani, che all’improvviso non ha più potuto incassare i propri crediti, mentre la banca si faceva sempre più pressante e pretendeva l’immediata restituzione dei fidi, pari a 80.000 euro a suo tempo concessi. L’amministrazione della società ha resistito, con l'aiuto dei legali dello Sportello Tutela Credito, citando in giudizio la banca per la presenza nel conto corrente di tassi ultralegali e anatocistici, tanto che il giudice ha bloccato le procedure esecutive e disposto la restituzione degli interessi e delle commissioni pagate in più. La sentenza è del giudice unico del Tribunale di Enna, Davide Naldi: seguendo le indicazioni del proprio consulente tecnico , ha condannato la banca a restituire 55.000 euro di interessi non dovuti rilevati sui conti correnti del commerciante ennese. Il giudice, seguendo l’orientamento espresso dalla Cassazione, ha sentenziato che: “sugli interessi calcolati a partire dal 2014 non sono più applicabili ulteriori interessi nei trimestri successivi a quello di maturazione, o comunque nei periodi successivi alla capitalizzazione”. Per di più l’ausiliare del giudice, il Ctu, ha chiarito che “non avendo rinvenuto la clausola di reciprocità nella capitalizzazione degli interessi e non essendo stata successivamente sottoscritta alcuna clausola che autorizzasse la capitalizzazione trimestrale, ha provveduto ad effettuare i ricalcoli sostituendo la capitalizzazione trimestrale con quella semplice”. “Purtroppo il giudice”, afferma l’avvocato Andrea Pace, che ha assistito in giudizio il commerciante, “non ha potuto concedere un sostanzioso risarcimento del danno subito, per l’applicazione di interessi ultralegali, perché non previsto nel nostro Ordinamento Giuridico. È arrivato il momento, a mio avviso, in presenza del gran numero di sentenze che accertano il comportamento illegittimo della banca, nei confronti di imprese e consumatori, di prevedere a livello legislativo, un danno morale ed esistenziale, a favore di chi patisce gli effetti devastanti del blocco dei fidi, delle impossibilità di operare con qualsiasi istituto di credito, solo perché la stessa banca ha preteso costi e commissioni non dovute”. Pace sottolinea che ora gli imprenditori in difficoltà che hanno ricevuto decreti ingiuntivi, lettere di revoca fido, pignoramenti o richieste di rientro immediate, o che hanno problemi di qualsiasi tipo con gli Istituti di Credito, possono rivolgersi subito al proprio legale per essere consigliati ed assistiti, senza perdere tempo. Lo Sportello Tutela Credito e la Finlegal Consulting hanno creato un centro integrato di consulenza per i debitori ed i risparmiatori in difficoltà, ai quali è possibile rivolgersi, da tutta la Sicilia, per avere un consiglio immediato, riservato non solo ai privati ed imprese, ma anche ai risparmiatori, per ogni problema con banche e finanziarie, telefonando ai numeri 091/334492, 091/589970, oppure consultando i siti www.finlegal.it, www.sportellotutelacredito.it e www.legalcredit.wixsite.com/legalcredit.