ENNA. «A Montesalvo lo Stato non vuole delocalizzare le antenne ma non lo dice con chiarezza». È questa la denuncia che l'intero consiglio comunale ha lanciato mercoledì sera da Sala d’Euno. Da tempo la città chiede che le antenne vengano spostate poiché è noto che l'emissione delle onde non è per nulla benefica. I tralicci appartengono a privati ma anche e soprattutto ai Ministeri che pare non abbiano intenzione di traslocare. Ecco cos'è successo. Per il trasloco il governo ha chiesto l'individuazione di un sito alternativo e per fare questo ha dato incarico a propri tecnici di individuare l'area. È bene precisare che il costo dello studio è stato pagato dal Comune. Tali tecnici hanno individuato Cozzo Matrice, area però gravata da vincoli paesaggistici ed archeologici posti dalla Soprintendenza. I consiglieri quindi s'interrogano ma com'è può un tecnico inviato dallo Stato non sapere che la zona è vincolata? Tutto confermato dall'assessore ai Lavori pubblici Francesco Nasonte: «Quello è il sito individuato dallo Stato ma la Soprintendenza non darà mai il via libera. Bisogna cercarne un altro».
Insomma il tutto sinora si conclude con un nulla di fatto. Durissimo l'intervento del consigliere Michele Riccobene: «Il consiglio deve denunciare questa presa in giro. Dobbiamo conoscere i nomi dei tecnici che hanno relazionato. Non è possibile che i soldi della comunità vengano sprecati così. Se Roma non vuole spostare che lo dica senza prenderci in giro». Concordi Luigi Dello Spedale, Paolo Gargaglione, Giovanni Contino e Mauro Incardone. Nasonte ha pure dato notizia che il Comune ha provveduto ad acquistare una strumentazione nuova per la misurazione delle onde per circa 16 mila euro.
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